La mostra è stata curata da Federico Marazzi (Università deli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli) che insieme al comitato scientifico composto da un gruppo di studiosi sulla civiltà bizantina, è riuscito a creare un percorso suddiviso in quindici sezioni che narrano le fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, con un particolare riferimento alla città di Napoli, che dopo la conquista da parte di Belisario  è diventata “bizantina” per circa sei secoli.
L’esposizione consente al visitatore di scoprire il mondo Bizantino attraverso quattrocento reperti che provengono dalle collezioni del Mann e da numerosi prestiti dall’Italia alla Grecia: lo studio degli apparati statali, della conformazione della città, della religione e dell’arte,
Grazie alla collaborazione con il Ministero Ellenico della Cultura, che ha  consentito ai visitatori di ammirare alcuni reperti per la prima volta, come nel caso dei reperti ritrovati durante i lavori per la costruzione della linea metropolitana della città di Salonicco insieme alle testimonianze ritrovate durante i lavori della Metropolitana di Napoli.
La mostra comprende quindi: mosaici, sculture, materiale domestico, monete, argenti e ori, che rappresentano le testimonianze dei rapporti dei Bizantini con le diverse culture  con cui entrarono in contatto, che ci consentono di scoprire l’evoluzione di una cultura rinsaldata dal cristianesimo che ha subito l’influenza degli influssi arabi e iranico mostrandoci la complessità e la creatività dell’Impero Bizantino.

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